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Bresciaoggi 4 aprile 2010
 
Il centro sociale di Bedizzole si è colorato di blu e arancione giovedì scorso, in occasione della presentazione della «Catena della Vita». Un’ottantina di volontari si sono ritrovati, alla presenza dei sindaci Roberto Caccaro, Mario Bocchio, dell’assessore Mauro Parolini e di numerosi amministratori locali. Una «catena» che vuole evitare che i giovani si annebbino coi fumi dell’alcool prima di mettersi alla guida, rischiando poi la vita. 
Gli operatori si attivano all’esterno delle discoteche che aderiscono all’iniziativa, e effettuano test etilometrici gratuiti, senza fini repressivi ma con lo scopo di disincentivare l’uso dell’auto a chi ha bevuto. Inizialmente alla «catena» hanno aderito in quattro: Cosp di Bedizzole, Lonato emergenza, Volontari ambulanza Nuvolento, Valtenesi soccorso. Poi si sono aggiunti Sarc Roncadelle, Croce Rossa, Anc Carabinieri soccorso sanitario, Federazione volontari del soccorso della provincia di Brescia, Bassa bresciana soccorso, Cosp di Bovezzo, Caino, Concesio e Nave. La catena si è allungata ancora con la collaborazione dell’Aigo, dell’Associazione familiari vittime della strada, autodromo di Franciacorta, Angels pilot, Diavoli rossi motorsport e Quindici. 
«Nel 2010- ha detto Pierangelo Bertola promotore dell’incontro – lo slogan della campagna sarà «no drink- no drug»; a coloro che effettueranno il test risultando in grado di guidare daremo una tesserina con più caselle, ognuna delle quali verrà timbrata se l’alcoltest sarà negativo. Completata la tessera si vincerà un premio, tra cui il corso di guida sicura all’autodromo della Franciacorta». 
«Siamo partiti in 4 – dice Apostoli presidente del Cosp Bedizzole- e ora siamo 11. Ringrazio i volontari, le Amministrazioni che hanno aderito e quelle che aderiranno». «La catena della vita – ricorda Parolini – è un insieme di persone che si uniscono per fare del bene…nel 1999 i morti sulle strade erano 233 oggi sono 109: meno ma ancora troppi».N.A.